venerdì 26 aprile 2013

San Lorenzo bene comune non è in vendita!

Buone notizie per il Quartiere e per i suoi cittadini.
 E' del 19 aprile la comunicazione che la Polizia Municipale, su mandato della Procura di Roma, ha posto sotto sequestro il cantiere sito in via dei Sardi 51 a Roma dove è in corso la costruzione di 2 piani fuori terra, per mini appartamenti e 2 interrati, di parcheggio.
Dopo mesi di ricerche e raccolta di documentazione da parte dei residenti e dei cittadini riuniti in Comitato: ecco i sigilli. Si legge sul documento che il reato è l'art. 44 DPR 380/01 ovvero l’illegittimità del permesso di costruire. Un intervento fortemente invasivo che, all'interno di una corte condominiale, priverebbe di luce e aria gli abitanti degli appartamenti che si affacciano sul mostro di cemento.

 Il 24 aprile è stato occupato lo stabile delle Ex-Fonderie Bastianelli in via dei Sabelli 102-108 dal progetto Communia. Lo stabile, grazie all'impegno dei cittadini che si battono per salvaguardare un luogo così significativo per la memoria del quartiere, è stato sin qui risparmiato dai progetti speculativi e salvaguardato in quanto patrimonio storico-archeologico della città. Infatti il permesso a costruire risulta essere stato sospeso dal IX Dipartimento, mentre la società che ha in gestione la realizzazione del complesso è in attesa del parere della Sovrintendenza sul secondo progetto.
Chiediamo che venga recuperato come un primo spazio per i servizi ai cittadini. La battaglia non è finita, oltre 12 progetti incombono sul Quartiere, molti dei quali all'interno degli ambiti di valorizzazione previsti dal Progetto Urbano.

Diciamo tutti insieme STOP a questo assurdo consumo di suolo!
Progettiamo la riqualificazione di insieme di questo territorio a partire dai bisogni dei cittadini.

giovedì 25 aprile 2013

Comitato cittadini via dei Dalmati - dei Vestini - dei Marrucini

LUNEDI' 29 APRILE 2013 ORE 18 presso la CASA DELLA PARTECIPAZIONE
in VIA DEI SABELLI 88 A 

incontro pubblico sui lavori edilizi di via De Lollis 12
SARANNO PRESENTI IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO ROMA III 
Dario Marcucci 
 I RESPONSABILI DEL CANTIERE e rappresentanti della proprietà di via De Lollis 12

PARTECIPIAMO NUMEROSI!!!

sabato 20 aprile 2013

A via dei Sardi 51 c'era una cortile ... ora c'è un cantiere sequestrato


Dopo mesi di ricerche e raccolta di documentazione: ecco i sigilli.

E' di ieri, 19 aprile, la comunicazione del Corpo di Polizia Municipale di Roma affissa fuori dal civico 51 di via dei Sardi.

Il cantiere del mostro di cemento è stato sequestrato.

Si legge sul documento che il reato è l'art. 44 DPR 380/01 ovvero l’illegittimità del permesso di costruire.

Di seguito l'articolo
Art. 44 (L) Sanzioni penali (legge 28 febbraio 1985, n. 47, articoli 19 e 20; decreto-legge 23 aprile 1985, n. 146, art. 3, convertito, con modificazioni, in legge 21 giugno 1985, n. 298).

1. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato e ferme le sanzioni amministrative, si applica:
a) l'ammenda fino a 10329 euro per l'inosservanza delle norme, prescrizioni e modalita' esecutive previste dal presente titolo, in quanto applicabili, nonche' dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire;
b) l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 5164 euro a 51645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformita' o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione;
c) l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15493 euro a 51645 euro i nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio, come previsto dal primo comma dell'articolo 30. La stessa pena si applica anche nel caso di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformita' o in assenza del permesso.

2. La sentenza definitiva del giudice penale che accerta che vi e' stata lottizzazione abusiva, dispone la confisca dei terreni, abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Per effetto della confisca i terreni sono acquisiti di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune nel cui territorio e' avvenuta la lottizzazione. La sentenza definitiva e' titolo per la immediata trascrizione nei registri immobiliari.

giovedì 4 aprile 2013

Libera Repubblica di San Lorenzo

Ricordiamo l'appuntamento di oggi 4 Aprile al Nuovo Cinema Palazzo con i circoli:

  • Circolo Culturale, Sociale e Salute ore 19.30
  • Circolo Nuovi Sistemi Economici e Commercio ore 20.00
  • Circolo Rappresentanza, Nuove Istituzioni 19.30
  • Circolo Urbanistica, Speculazione e Diritto all’Abitare ore 19.30


Condividiamo il comunicato sul workshop su cui si è discusso ieri anche su questo blog http://liberarepubblicasanlorenzo.wordpress.com/2013/04/03/242/ 

Alcuni di noi ieri hanno avuto modo di parlare e chiarirsi su quanto si è discusso su questo blog.

E ribadiamo quanto si afferma anche nel comunicato: "Teniamo a precisare che non è nostra intenzione strumentalizzare il laboratorio o il lavoro degli architetti, dei docenti e degli studenti coinvolti ai fini della critica del “silenzio” del Municipio sulle questioni urgenti del quartiere"

martedì 2 aprile 2013

Succede sempre a San Lorenzo


L’evento sarà inaugurato mercoledì 3aprile ore 12.00 presso la Facoltà di Ingegneria a San Pietro in Vincoli (ViaEudossiana, 18) dove sisvolgeranno tutte le attività dei giorni seguenti. Ai saluti delleautorità accademiche seguirà il benvenuto del Presidente delMunicipio III Dario Marcuccie le introduzioni di Massimiliano Caviasca, presidente Stone Academy,e Marco Ferrero, responsabile dell’organizzazione.”

Ben vengano i workshop, ben vengano le giornate di studio inter-universitarie, ben vengano i giovani studenti che prendono in esame un quartiere che porta le ferite e i vuoti della memoria del bombardamento.

Se si trattasse di un altro periodo, un altro anno, un altro quartiere, forse non sarebbe sembrata una nota stonata il fatto che chi darà il benvenuto agli studenti sia proprio quel Presidente del Municipio III che nell'ultimo anno ha permesso, per incuranza colpevole e connivente, che il territorio di San Lorenzo venisse lacerato.

Viene con sofferenza da affermare che sì più forte delle bombe non sarà tanto la creatività che in buona fede gli studenti offriranno in queste giornate di studi, ma lo sono già stati i soprusi dei costruttori, del Municipio III, delle concessioni edilizie date dal IX Dipartimento, che tutti insieme, nessuno escluso, hanno ferito e colpiscono ancora il territorio. 

Ancora una volta gli attori principali non saranno né i cittadini, né gli studenti, né tanto meno l'Università che si trova a farsi promotore di un tema di studio proveniente da altro: la Fiera Marmomacc di Verona. Che anche l'università abbia dimenticato che l'idea di città non nasce dalle esigenze di mercato, dai produttori del marmo e dall'immobiliarismo finanziario?
Probabilmente sarebbe stato più interessante un workshop su un'architettura sostenibile, fatta di idee e soluzioni differenti, che si interrogasse davvero sul territorio e consultasse la cittadinanza. Progettare diversamente è possibile e anche una didattica differente esiste: un esempio l'ha dato il team Med in Italy (Architettura ed Economia dell’Università di Roma Tre, Disegno Industriale della Sapienza, Libera Università di Bolzano e Fraunhofer) che si è qualificato al Solar Decathlon Europe 2012.

Ma il Municipio III ha memoria e cura del passato: per questo promuove il marmo!

E pietre sìano e marmo pesante e freddo. Magari il sogno è di chiuderci tutti dietro lapidi a futura memoria?

La casa della memoria è all'angolo di via dei Dalmati come uno scheletro, un mostro in cemento armato è nel cortile interno di via dei Sardi 51, la vetreria Sciarra è stata “valorizzata” ma solo grazie all'intervento dei cittadini, le ex Fonderie Bastianelli saranno il prossimo scempio mascherato da recupero-valorizzazione?

E 12 sono i progetti che incombono su quei vuoti che proteggono memoria e stabilità, perché anche di statica si parla, di un quartiere potenzialmente ad alta vivibiltà ma stretto tra la morsa del cambiamento e quella dell'implosione da sovraccarico di strutture.

Non basta usare l'inglese per essere “british”. E neanche la vena umoristica con cui si indicano i progetti su cui i giovani studenti andranno a lavorare, vedi in brochure: “velo pietoso”, “kebabbaro”.

Credo che le parole siano importanti, i titoli, le etichette che si danno alle cose altrettanto. Non è una questione di mancanza di senso dell'umorismo. O presunta leggerezza. L'unica leggerezza è quella di nobile significato spiegata da Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane.

Si chiama rispetto del territorio, della memoria e delle persone che ancora vivono il quartiere. Basta pensare alle ultime vicende che vedono coinvolti i residenti di via dei Corsi e dell'ignobile operazione dall'Ater.

Non basta riempire, riprogettare, serve avere cura delle cose, delle pietre così come delle parole.
Entrambe possono essere forti per costruire ma altrettanto potenti per demolire.

Si ha come l'impressione che si parli del quartiere San Lorenzo come un'entità apparentemente vuota, ma non è così. E un pieno di gente che vive e opera per manterne il futuro.

Non è un posto vuoto, facile descriverlo solo come un divertificio o studentificio o comunque lo si voglia definire. E' un incrocio di umanità provenienti da diverse parti della città, d'Italia e del mondo, dove vecchio e nuovo convivono e sì confliggono, il conflitto e il ragionamento sul cambiamento sono semplicemente indizi di un territorio che vive.

San Lorenzo è vivo, i suoi residenti sono vivi e soprattutto vivono il territorio. Ripeto il concetto di VITA, perché San Lorenzo non è un luogo da “rivitalizzare”, come si legge nel comunicato stampa. E' un territorio da curare dalle ferite passate e contemporanee.

In questo quartiere si parla ancora, magari la notte le parole diventano schiamazzi, ma ci si riunisce per discutere ed ebbene sì si ragiona su un futuro migliore possibile. San Lorenzo non è un cumulo di macerie da risollevare, e i suoi abitanti non sono le anime che vagano eteree e parlano dall'oltretomba, alla Spoon River. Non è così! Siamo a Roma e l'unico fiume che passava di qui era il Cerere. San Lorenzo è un luogo vivo e partecipe, che non resta in silenzio a guardare. Scende ancora in piazza e come social network usa anche il citofono.
E per citare Spoon River, come diceva Lucinda Matlock “ci vuole vita per amare la vita”.